Ieri, 6 maggio 2017, al teatro Carcano di Milano, la Fondazione Luigi Einaudi per Studi di Politica, Economia e Storia ONLUS di Roma, ha organizzato “Libera Italia”, una convention culturale e politica, nel senso più alto del termine, per “liberare l’Italia da populismo, statalismo e giustizialismo”.

Numerosi sono stati gli interventi dei relatori che si sono succeduti sul palco, dall’intervento introduttivo di Davide Giacalone, che ha scaldato la platea proponendo soluzioni ai problemi annosi dell’Italia, a quello di Enzo Palumbo, che ha illustrato gli strumenti per riunire la diaspora liberale, a quelli generosi di Roberto La GallaEnrico Zanetti, Flavio Tosi, Flavio Pasotti, Alessandro De Nicola, Niccolò Rinaldi, Benedetto Della Vedova, Mauro Aparo, Francesca Mercanti, Antonio Stango, a quello di Dominick Salvatore, economista di fama internazionale e consulente dell’ONU, della Banca Mondiale e FMO, per giungere a quello, molto atteso, di Guy Verhofstadt, Presidente dell’ALDE (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), il quale rivolgendosi a Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Einaudi, ha sottolineato come per l’Italia sia necessaria una forza politica autenticamente liberale, che sappia interpretare i più sani sentimenti di libertà, laicità e riformismo presenti nel Paese e si faccia garante di un sano attivismo europeista.

Verhofstadt ha anche riconosciuto che la Fondazione Einaudi, con le sue attività e ricerche, “ha il miglior pedigree liberale in Italia”.

All’evento ha partecipato anche l’UCPI (Unione Camere Penali Italiane), con il suo Presidente Beniamino Migliucci e tanti delegati da ogni parte d’Italia. L’UCPI è impegnata nella campagna di raccolta delle firme per la separazione delle carriere dei magistrati, con l’obiettivo di raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi, per la presentazione del disegno di legge costituzionale per separare i pubblici ministeri dai giudici, dando finalmente attuazione al principio del giudice terzo sancito dall’art.111 della Costituzione.

Oggi, 7 maggio 2017, nonostante ieri vi fosse la presenza in sala di circa 800 persone e numerosi giornalisti, sui quotidiani nazionali e sui tiggì delle principali reti televisive nessun articolo, né servizio televisivo è stato riservato ad un evento culturale e politico così importante, a dimostrazione di come in Italia la strada verso un’informazione libera e pluralista sia ancora lunga e di come le forze politiche di governo (che nominano i direttori delle rete televisive pubbliche) non abbiano molto a cuore la battaglia al populismo ed alla demagogia.

L’evento è stato trasmesso in streaming sul sito della Fondazione Einaudi ed interamente registrato da RadioRadicale.it

http://www.radioradicale.it/scheda/508034

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