Dopo la Brexit, ci avevano detto che i cittadini europei avrebbero premiato i partiti populisti e nazionalisti. Per fortuna, la storia recente di questi ultimi mesi ha dimostrato che il pericolo della deriva populista e nazionalista è scampato. Quanto meno l’hanno scampato i cittadini di paesi come Francia, Danimarca, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Slovenia ed Estonia, dove i partiti populisti hanno registrato una battuta d’arresto e dove i partiti liberali hanno incrementato la loro rappresentanza politica.

Da Mark Rutte, che con il suo VVD (Partito Liberale per la Libertà e la Democrazia) ha vinto le ultime elezioni dei Paesi Bassi (marzo 2017), al forse troppo citato e sbandierato Emmanuel Macron, l’Europa si è riscoperta liberale e sembra avere individuato nel liberalismo la ricetta politica per per superare l’attuale stato di crisi e completare quel percorso, ideato ed avviato da Luigi Einaudi, che porterà alla costituzione degli “Stati Uniti d’Europa”.

Nel Bel Paese, alla vigilia della elezioni regionali siciliane e della corsa a Montecitorio, i partiti sono in pieno fermento: i 5 stelle incoronano Di Maio capo politico del “non partito”, con una ridicola consultazione telematica interna e poco più di trentamila partecipanti al voto, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia fanno in Sicilia le prove tecniche per la presentazione di un listone unico alle prossime politiche ed il PD renziano, sempre più in difficoltà, è costretto a fare i conti con una fronda interna, tanto debole nei numeri quanto efficace per tenere basso il morale collettivo del partito e far perdere consensi.

In questo contesto, il partito dell’astensionismo rischia di aumentare ancora di più la propria percentuale di “consenso”. L’obiettivo vincente, per una nuova formazione politica, è quello di conquistare quel “consenso” e portare nuovamente al voto chi ha deciso di astenervisi.

LiberaItalia nasce per dare risposte concrete, serie ed attuabili ai problemi che attanagliano l’Italia e che l’hanno ridotta a fanalino di coda di un’Europa a trazione tedesca. Il debito pubblico, la crescita stentata del PIL, la farraginosa burocrazia e la lentezza e l’iniquità della Giustizia italiana sono solo i principali problemi per i quali LiberaItalia propone soluzioni concrete e sostenibili.

Rotti gli indugi, il 23 settembre 2017, il percorso politico è stato avviato con la presentazione/deposito del simbolo all’Ufficio Elettorale Centrale della Regione Siciliana, per le prossime elezioni regionali siciliane. Probabilmente, si sceglierà di non presentare le liste provinciali ma il primo passo è compiuto.

LiberaItalia nasce con una forte visione europeista, aderisce all’ALDE (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) ed a Liberal International, la federazione mondiale di partiti politici liberali.

il 28 settembre 2017 si riunirà a Roma, per la prima volta, l’Assemblea Nazionale di LiberaItalia, per eleggere i propri organi rappresentativi, con la speranza che anche l’Italia, come l’Europa, si svegli sempre più liberale.

Viva l’Italia, viva l’Europa.

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